La rappresentanza usurpata

Capita ormai troppo spesso di avvertire un odioso senso di fastidio nei colleghi appartenenti al sistema ordinistico (consiglieri o Presidenti degli Ordini provinciali, esponenti dei Consigli Nazionali, della RPT o della Fondazione Inarcassa) quando ad essi viene rimproverata l’usurpazione della rappresentanza dei colleghi iscritti ai rispettivi ordini, che NON compete loro. 

Invero questi colleghi, ben consapevoli della arbitraria attribuzione del ruolo che si sono autoassegnati fanno anche leva sulla ambiguità dei ruoli che essi stessi alimentano in quei colleghi che non sanno, perché nessuno glie lo ricorda, che gli Ordini sono Enti Pubblici sotto l’alta vigilanza del Ministero di Grazia e Giustizia, il cui compito principale è quello di tutelare la collettività e i nostri committenti con azioni volte a garantire loro prestazioni di qualità e a vigilare che esse vengano svolte nel rispetto delle leggi e della deontologia. 

L’Ordine è quindi un Ente Pubblico al quale tutti i professionisti che vogliono esercitare la professione sono obbligati ad iscriversi, e l’obbligatorietà dell’iscrizione è la negazione di un fondamento democratico della rappresentanza, ovvero la volontarietà di adesione. 

Nessun Ordine, ai quali sono peraltro iscritti anche i professori universitari, i dipendenti pubblici o privati, e persino i colleghi che non esercitano la libera professione, né tantomeno i Consigli Nazionali, o la RPT o la Fondazione Inarcassa hanno quindi lo status di Organismo di rappresentanza dei professionisti iscritti agli Albi o a Inarcassa proprio perché l’iscrizione è obbligatoria e non volontaria, così come, ad esempio, la Camera di Commercio non ha, né può avere la rappresentanza dei commercianti, degli industriali, delle imprese, degli artigiani o degli agricoltori che competono invece alle sole associazioni di categoria. 

Vogliamo ribadire quindi che gli unici organismi cui compete la rappresentanza degli architetti e Ingegneri liberi professionisti sono i sindacati e le libere associazioni cui essi hanno aderito spontaneamente.

 

Ma su questo fronte stiamo perdendo terreno ogni giorno di più perché ogni giorno di più il mondo ordinistico, forte del suo potere economico e mediatico, continua inesorabilmente a fare terra bruciata intorno ai nostri eroici presidi riducendo sempre di più gli spazi che ci competono, come quello della formazione, appannaggio quasi esclusivo degli Ordini, o di audizione nelle commissioni del Parlamento concesse ormai solo ai Consigli Nazionali o alle loro dirette emanazioni, come la RTP.

E così, lentamente ma inesorabilmente le esigenze del modo delle libere professioni tecniche vengono sistematicamente ignorate e i nostri sacrosanti diritti vengono vergognosamente calpestati come nel caso delle recenti evoluzioni normative dei vari bonus edilizi o ad esempio, per andare più indietro, nel caso della Commissione consultiva Ministeriale prevista dall’art. 6 del Dlgs 81/08, nella quale sono rappresentati i lavoratori, dai sindacati di categoria, e le imprese, dalla associazioni datoriali, ma non le professioni tecniche, alle quali competono ruoli delicatissimi e di massima respoonsabilità nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro (CSP, CSE, RSPP, ecc.).

È questo il motivo fondamentale per dare forza e credito a tutti i sindacati e le associzioni che rappresentano gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti.

Aderire numerosi e convinti a questi sindacati, e tra questi Federarchitetti, e partecipare attivamente alle loro iniziative darà loro quella forte rappresentanza che consentirà di sedere ai tavoli di concertazione con autorevolezza e di ottenere ascolto dalle autorità e dalle istituzioni.


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