Elezioni Ordine architetti p.p.c. di Roma : doglianze
LE ELEZIONI ALL’ORDINE: UN INGUARDABILE REPERTORIO DI SCORRETTEZZE
Oltre alle regole scritte ci sono anche quelle non scritte, dettate dalla morale, dalla correttezza e dal rispetto, che dovrebbero avere lo stesso valore, se non addirittura prevalere sulle prime.
Quelli che calpestano le regole scritte non si preoccupano minimamente di rispettare quelle non scritte.
- L’arch. Alessandro Panci, l’arch. Marco Maria Sambo e l’arch. Marco Alcaro, facendo apertamente una spudorata e sfacciata campagna elettorale a favore dei candidati della lista PRO, hanno sicuramente dimenticato di rivestire la carica di Presidente, Segretario e Tesoriere dell’Ordine di TUTTI gli architetti di Roma e Provincia, e che per questo motivo avrebbero dovuto astenersi dal sostenere i rappresentanti di una parte degli elettori, almeno in pubblico. È una questione di sensibilità, e di rispetto per tutti gli altri elettori che sostengono altri candidati.
- Non si può certo dire che l’arch. Roberta Bocca, utilizzando la mailing list dei colleghi che hanno frequentato corsi di formazione da lei diretti e organizzati per conto del nostro Ordine, abbia avuto un comportamento corretto che sembra tra l’altro configurare una serie di illeciti sui quali mi riservo un approfondimento; suscita indignazione anche il tono pseudo amichevole della comunicazione (caro Pippo, da lei inviata a migliaia di “corsisti”, tenuto anche conto della lettera aperta inviata da Paolo Anzuini con la quale denunciava l’uso impropio della mailing list dell’Ordine per la campagna elettorale;
- Ho pesanti dubbi anche sulla legittimità del comportamento dell’arch.iunior Karin Bergher, che, sia nel sito (https://www.calacibergher.it/#UpcomingExhibits) che nella sua scheda di presentazione in qualità di candidata nella lista PRO si qualifica come Architetta e non Architetta iunior configurando un presumibile abuso di titolo
- l’arch. Flavio Mangione non ha avuto alcuno scrupolo a proporre la sua candidatura a presidente avvantaggiandosi, in campagna elettorale, del suo ruolo di componente del CNAPPC; un altro caso di mancanza di sensibilità e di senso dell’opportuno;
Ci sarebbe, infine, molto ancora da scrivere sulla vicenda della sentenza con la quale il Tar Lazio ha bocciato il ricorso presentato dall’Ordine di Roma (come capofila di altri 48 Ordini), ormai noto come il ricorso contro la parità di genere, architettato per ottenere il rinvio delle elezioni per consentire, all’attuale Consiglio, di gestire il prossimo rinnovo del CNAPPC, calpestando il diritto costituzionale della tutela di genere.
Dopo la bocciatura del ricorso, per mascherare l’evidente imbarazzo, alcuni dei consiglieri uscenti e ricandidati, hanno taciuto, forse per pudore, sulla vicenda o si sono affrettati a dichiarare che non avevano votato a favore del ricorso, come ha fatto Roberta Bocca, con un suo comunicato. Mi piacerebbe leggere uno stralcio del verbale della seduta del Consiglio dell’Ordine che confermi questa sua scelta e di conoscere le scelte degli altri consiglieri.
Quanto sopra è un catalogo incompleto di irregolarità, scorrettezze e nefandezze di vario genere, per le quali provo disgusto e indignazione, che mi auguro possa dare severi spunti di riflessioni a tutti i colleghi che si accingono a votare non esclusi anche i sostenitori dei candidati .
Arch. Giancarlo Maussier
Presidente di Federarchitetti Roma